Non poteva che essere una serata magica quella del ritorno in Champions League della formazione partenopea, dopo appena un anno di astinenza passato sul tabellone dell’Europa minore.
I protagonisti scesi in campo questa sera hanno dato tutto quello che avevano in corpo per strappare ai vice campioni in carica tre punti quanto mai fondamentali. Lo stesso ha fatto il pubblico azzurro, come dimostra quel the champions che zittisce lo sprizzo finale delle note di Tony Britten e dà la carica giusta agli undici gladiatori pronti nell’arena. 
In pratica, la solita atmosfera calda, per farsi godere dai tifosi del BVB –che di sicuro sanno cosa vuol dire fare tifo – celebrando un’amicizia nata da poco e che si spera possa avere lunga vita.

Tutto questo in un Napoli-Borussia Dortmund, partita più che gradevole fin da subito con i padroni di casa tesi a giocar la palla e gli ospiti pronti ad approfittare di eventuali leggerezze.

Il quasi dominio partenopeo si concretizza al 29esimo, minuto in cui Higuain porta in vantaggio i suoi spizzando di testa un cross dalla sinistra di Zuniga. La rete fa però perdere la testa al tecnico tedesco Klopp, che viene espulso per reiterate proteste dal signor Pedro Proença, direttore di gara.

La partita da questo punto si inasprisce, con Behrami, Britos e Schmelzer (fallo cattivo su Higuain) che ricevono il giallo. Ciononostante, gli ospiti faticano a trovare una vera e propria costruzione di gioco, schiacciati dagli azzurri che controllano pacatamente cercando il raddoppio.
Per gli ospiti l’occasione di uscire dall’empasse arriva con l’infortunio di Hummels, con Klopp che, tramite il suo vice, inserisce Aubameyang, dando così ai suoi una spinta più offensiva. Tanto che al primo affondo del Napoli, nel disperato tentativo di fermare il Pipita lanciato a rete, si fa espellere Weidenfeller, reo di essere intervenuto con le mani al di fuori dell’area di rigore. Nuovo cambio quindi per i giallo neri: fuori Błaszczykowski, dentro il secondo portiere Langerak.

Nel secondo tempo, con l’uomo in più appare più semplice per il Napoli controllare il match; di fatto il grosso del gioco passa tra i piedi degli uomini in maglia azzurra, pericolosi soprattutto con Insigne che si esibisce in grandi numeri senza però riuscire a trovare la soddisfazione personale. Soddisfazione che puntualmente arriva al 22esimo con una punizione capolavoro telecomandata nel sette. Tutto il San Paolo resta a bocca aperta, compreso Langerak che ci rimette anche i denti!

Il valzer delle sostituzioni che comincia di lì a poco sembra non produrre seri cambiamenti di fronte a una partita che appare già bella che chiusa vista anche la spinta continua del Napoli, che si piace fintanto da fallire clamorosamente numerose occasioni per il tris.
Ma la fine anzitempo è di fatto solo un’illusione, visto che nei minuti finali il match si riaccende e gli ospiti incutono paura come mai nei novanta minuti. 42esimo minuto, dormita clamorosa della retroguardia, con Zuniga che, nel tentativo di metterci una pezza, conclude clamorosamente nella propria porta. Inutile il salvataggio palpitante di Pepe Reina almeno quanto il tap-in fallito incredibilmente da Aubameyang: Proença battezza la palla dentro.

I tre minuti di recupero diventano così di fuoco ma, per fortuna, passano inesorabilmente, con il Borussia che cerca senza successo un clamoroso quanto immeritato ribaltone.