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Per uscire con i tre punti dall’Emirates Stadium serviva la miglior prestazione di tutti. Al contrario, l’undici sceso in campo questa sera ha fallito la mission, divantata impossible dopo soli quindici minuti. Senza mezzi termini possiamo definire questo come il peggior Napoli della stagione, oggi in ombra anche e soprattutto nei suoi uomini chiave.
Ciononostante bisogna dare pieno merito all’Arsenal, che ha dato spettacolo, surclassando gli avversari e proponendo un gioco godibile a tratti degno del miglior Barcellona.
Venendo alla partita, Benitez ha alla fine dovuto rinunciare, nel suo undici titolare, a Gonzalo Higuain, schierando a suo posto un inconsistente Pandev, più pesce fuor d’acqua che serio punto di riferimento offensivo. Per il resto, 4-2-3-1 classico con Mesto, Raul Albiol, Britos e Zuniga in difesa davanti a Reina, Inler e Behrami in mediana, Insigne, Hamsik e Callejon sulla trequarti.
Contrariamente alle aspettative, cambio di uomini e di modulo per Arsene Wenger. Il tecnico francese ha optato per il 4-3-3 inserendo Arteta a centrocampo con Ramsey e Flamini e affidando a Ozil e Rosicky il compito di agire da supporto all’unica punta Giroud.
Avvio travolgente dei Gunners che al primo vero affondo passano in vantaggio. Ramsey riceve da Giroud e si invola sulla fascia servendo bene l’accorrente Ozil dalla parte opposta che indisturbato batte Reina.
La risposta del Napoli tarda ad arrivare e così gli azzurri, tramortiti, subiscono ancora. Britos, anche quest’oggi disastroso,sbaglia il rinvio e favorendo Giroud, che gonfia la rete dopo aver triangolato con Ozil.
La musica suonata dagli uomini di Wenger resta la stessa anche col passare dei minuti. Gli azzurri arrancano e soffrono, affidandosi senza apparenti risultati all’estro di Insigne per un raro scatto d’orgoglio. Ma più che apparire vicini al gol dell’1 a 2 rischiano pesantemente di subire il tris dei padroni di casa, che spadroneggiano con un maestoso Ramsey.
Nella seconda frazione a poco serve la girandola dei cambi. Benitez prova a cambiare la storia della partita mandandodentro Mertens e Zapata e in verità guadagna qualcosina a livello propositivo in particolare con l’ex PSV, che pecca però non di rado di egoismo.
E così a rendersi pericolosi sono ancora i biancorossi, con Koscielny che da distanza più che ravvicinata prova la battuta a rete con Reina che si esalta.
La partita termina di fatto qui, con un risultato ampiamente meritato dagli inglesi, che dopo la prima posizione in Premier League si prendono di forza anche la testa del girone.
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