Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
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Rafa Benitez ha spiegato che cosa è per lui il calcio, definendolo "bugia": "Il calcio è bugia. Certe verità non conviene dirle in pubblico. Lo so anch'io se un mio giocatore ha giocato male, ma non lo ammetterò mai in tv o sui giornali. Lo brucerei, e invece mi serve. Ma è mio diritto e dovere, in privato, parlare con qule giocatore e dirgli dove ha sbagliato e come fare per non rifare quell'errore. Altrimenti, che ci sta a fare un allenatore?".
Il tecnico spagnolo ha parlato anche di tre allenatori italiani che stima molto: "Sacchi è un collega che stimo molto, il suo Milan è nella storia del calcio. Ricordo quando andavo a vedere gli allenamenti a Milanello, con Arrigo e poi con Capello. Ma sono andato anche alla Fiorentina, quando c'era Ranieri".
Sui moduli adottati dalle squadre italiane ha detto: "Da quando sono a Napoli ho affrontato squadre tutte diverse quanto a impianto. Su questo argomento ho scritto anche un pezzo per il Telegraph: qui c'è una grande varietà di moduli, ci vuol poco a passare dal 4-5-1 al 4-3-3. Ma più del modulo conta la mentalità".
Col Napoli Benitez è passato alla difesa a 4: "È quella che preferisco. Questo non toglie che a Liverpool e altrove abbia difeso anche a 3, ma raramente per scelta iniziale".
Benitez ha ricordato anche la straordinaria rimonta che, in finale di Champions, fece ai danni del Milan: "Pensi che a due minuti dall'intervallo eravamo sotto di due gol e già mi stavamo chiedendo cosa avrei potuto dire nell'intervallo ai miei. E tac, becchiamo il terzo. Che ha semplificato le cose, in un certo senso. Ragazzi, ho detto, fin qui hanno giocato solo loro, proviamo a giocare anche noi e se facciamo subito un gol la situazione può cambiare. Ne abbiamo fatti tre in sei minuti e abbiamo rischiato solo su Shevchenko nel finale, ed è stato bravo Dudek. Che sapeva già come avrebbero tirato quattro dei cinque milanisti. Li avevamo analizzati. Di quella grandissima partita voglio dire un'ultima cosa: tra me e Ancelotti nessuno ha sbagliato una mossa, tutto quel che potevamo fare lo abbiamo fatto".
Sulla città di Napoli ha detto: "È una grande città, calorosa. Un problema per me è che se vado al ristorante si blocca il traffico. E così il più delle volte sto qui in albergo a Castelvolturno".
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