Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
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Sulla possibiltà di vedere Albiol, Higuain, Maggio e Zuniga in campo venerdì ha spiegato: "Maggio sta bene e si sta allenando bene, gli altri tre hanno fatto un po' di lavoro differenziato: sono fiducioso per qualcuno, ma non per tutti: bisogna vedere le condizioni di ognuno".
Sull'argomento che sta tenendo banco nelle ultime settimane il tecnico spagnolo ha un'idea chiara e precisa: "Non possiamo far pagare a 60mila persone quello che combianano solo 200 tifosi. Negli stadi ci sono le tv a circuito chiuso per osservare i tifosi ed individuare i responsabili, in Inghilterra lo si fa da tempo e la polizia li espelle dal campo".
Sul talento "costruito" in casa, Lorenzo Insigne, ha avuto parole di stima: "L'ho visto quando giocava con l'under 21, con la Nazionale e il Napoli. Un giocatore diverso, speciale, il lavoro che dobbiamo fare è proteggerlo un po'. Lui ha tutto il potenziale per arrivare e restare a questo livello per tanto tempo, ha le qualità e noi dobbiamo lavorare per farlo restare a lungo al massimo".
Sui segreti della sua preparazione, cioè 80% lavoro con il pallone, allenamenti sempre di mattina e i giorni di riposo concessi durante la settimana, ha detto: "Se ci alleniamo l'ottanta per cento con la palla siamo sicuri che tutti faranno lo stesso lavoro e poi si aggiunge un supplemento di lavoro personalizzato perché c'è chi ha bisogno di correre dieci chilometri, un altro venti, uno per un'ora e mezza e così troviamo l'equilibrio. Per me è preferibile allenare al mattino perché si ha più energia. E poi parliamo di ragazzi tra i venti e i trent'anni che lasciano i bambini a scuola e vanno ad allenarsi e così è più facile per loro gestirsi nella giornata.Noi dobbiamo allenare le gambe, ma anche l'uomo, la persona. I giorni di riposo? Soprattutto quando si giocano due partite alla settimana, se non hai un po' di riposo guardi sempre lo stesso allenatore e lo stesso preparatore e ti stanchi: cambiare per qualche giorno serve a caricare di più i giocatori".
Il rapporto col presidente lo ha definito "non complicato": "Io gli dico quello che penso e De Laurentiis mi accontenta al cinquanta o all'ottanta per cento, avviene la stessa cosa quando lui dice delle cose a me. Lui ha la mentalità di fare bene e io sono un allenatore di esperienza che vuole fare il meglio per la società".
Sulle partenze di due big come Cavani e De Sanctis ha detto: "Se Cavani fosse rimasto sarei stato contento, ma se fosse andato via avevo detto a Aurelio che avremmo dovuti essere sicuri di fare investimenti per migliorare la rosa e così abbiamo fatto. Sapevo cosa pensava De Sanctis, ma dobbiamo fare il nostro lavoro e Rafael dobbiamo prepararlo per il futuro. Quando Morgan è andato via c'è stata l'opportunità di Reina e non potevamo non afferrarla".
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