Il gioco del se...

Sei diverse prospettive di una qualificazione che non c’è stata

Diceva l’indimenticato Antonio De Curtis, in arte Totò, che «vuless', putess' e facess' ern tre fess'». Saggezza popolare mista alla straordinaria ironia del Principe della risata.
In tal modo risulta essere stupido il giochino di parlare dei "se" perché, per parafrasare un’altra massima, "con i se e con i ma" non si va da nessuna parte. Però è stato divertente cercare sei punti di vista diversi, servendosi proprio dei se, per mettere in scena una qualificazione che sarebbe arrivata.

Se il Borussia non avesse segnato. Il Napoli vince di misura col Marsiglia e dal Vélodrome arriva la notizia del gol all’87esimo di Großkreutz. Rivedendo l’azione, un gol "alla Tardelli", cioè quello che il centrocampista della nazionale segnò ai Mondiali di Spagna del 1982 alla Germania Ovest. Un tedesco che ci restituisce il "piacere" trentun’anni dopo, ironia della vita.
Il "se" riguarda anche l’arbitraggio disastroso di Marijo Strahonja. Un gol irregolare convalidato al Marsiglia, poi l’espulsione alquanto generosa di Payet tra le tante cose. Certamente nessuno si augura mai di assistere a errori arbitrali, anche se bisogna ammettere che, in presenza, è sempre meglio averli a favore che contro. L’arbitro, si sa, "se sbaglia per gli altri è cornuto, se sbaglia per noi son cose che succedono…". In questo caso, nel marasma di errori commessi, se al posto di espellere Payet  gli avesse concesso quel mezzo-rigore…

Se il Napoli avesse fatto il terzo gol. Higuain di occasioni ne ha avute tante, sia nel primo che nel secondo tempo. Si pensi al colpo di testa su leggerezza di Szczesny. Armero pure contribuisce al festival del gol fallito quando, da buona posizione, spara tra le mani del portiere fallendo un’incredibile occasione. Se poi magari prima Callejon poi Insigne, ben posizionati davanti al portiere, avessero agganciato la palla… Tanti i rimpianti per una rete che avrebbe dato la qualificazione.

Se il Napoli avesse giocato così a Dortmund o a Londra. Pur riconoscendo che è agghiacciande essere eliminati con 12 punti, l’undici di Benitez ieri si è reso protagonista di una prestazione incredibile. Se questa linea di gioco e risultato fosse scesa in campo anche al Emirates Stadium o al Westfalenstadion, la musichetta dalla prossima partita avrebbe suonato note diverse.

Se il Napoli avesse subito qualche gol in meno. Il problema della difesa che subisce troppo c’è e resta. Quindi, in teoria, ci sarebbe anche il "se il Napoli avesse preso un difensore di piede sinistro". Ciononostante, l’autogol di tacco di Zuniga in Napoli-Borussia pesa oggi come un macigno. Così come quelle sbavature che, negli scontri diretti, hanno contribuito a far entrare dentro qualche palla evitabilissima.

Se il girone fosse stato un altro. Girone di ferro: perché sempre a noi? Malasorte, tanta e senz’altro. Ma anche quella quarta fascia che, di sicuro, non ha favorito le cose. C’è un ranking da scalare, per non ritrovarsi domani nella stessa medesima situazione di oggi.
Bisogna comunque riconoscere che l’elemento della sfortuna c’entra eccome. Sarebbe bastato andare, per una volta, nel girone C, quello del materasso. Da quarta fascia il Napoli sarebbe subentrato all’Anderlecht e avrebbe dovuto affrontare Psg, Olympiacos e Benfica.

Se fossimo passati giocando male. In ultimo, ma non per importanza. Qualche milione in più, senz’altro. Anzi, tanti milioni in più. Importanti ma non fondamentali, almeno per De Laurentiis, almeno pubblicamente su twitter.

Se avessimo passato il turno giocando male non avrei provato la stessa soddisfazione di stasera (continua)

— AurelioDeLaurentiis (@ADeLaurentiis) 11 Dicembre 2013

La squadra è stata fantastica! Grazie ragazzi, grazie Rafa! #ADL

— AurelioDeLaurentiis (@ADeLaurentiis) 11 Dicembre 2013

12/12/2013 ore 15:58 | Articolo inserito da Gianvito Piscitiello

Condividi articolo su...