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Per la partita del Bentegodi il tecnico del Napoli Rafa Benitez non rischia il rientrante Hamsik; per lui solo panchina e neanche un minuto in campo. Nel 4-2-3-1 Goran Pandev riprende Insigne sulla trequarti in appoggio a Higuain con Mertens e Callejon, mentre sull’out mancino spazio per Armero, preferito a Reiveillere. In porta Rafael per l’indisponibile Reina, in difesa Fernandez affianca Raul Albiol.
Mandorlini risponde invece con un 4-3-3 con Iturbe – e non Martinho – ad affiancare Luca Toni, mentre a centrocampo è irrinunciabile l’impiego di Jorginho, pista calda per il mercato del Napoli.
La partita vive sostanzialmente dei primi venti minuti combattuti sia sul lato fisico che su quello della velocità. Buon avvio del Verona che si rende pericoloso con rapide verticalizzazioni tese a cercare Toni. Il Napoli è comunque presente a centrocampo e sulla trequarti, ma come spesso visto in questa stagione è impreciso nell’ultimo passaggio, poi quello decisivo.
Al quarto minuto brivido per il Napoli: Fernandez, oggi più che sufficiente, nel tentativo di spazzare una palla in area, incespica franando rovinosamente a terra. Per fortuna, con l’aiuto di Albiol, riesce a sventare il pericolo prima che gli avversari possano approfittarne.
Con il Verona che spinge, al 24esimo gli ospiti si fanno vedere prepotentemente con un’azione ben manovrata. Mertens si libera di un avversario e serve in profondità Armero. La palla in mezzo è buona per Higuain, ma sulla conclusione del Pipita è pronto Rafael nell’opporsi coi pugni.
Gli equilibri non tardano comunque a rompersi. Bella manovra degli azzurri di Benitez con la palla che giunge a Mertens, defilato sulla sinistra. Stop e cambio di direzione e l’ex Psv entra in area e batte con un tiro preciso il portiere di Mandorlini, con la sfera che si infila a filo del secondo palo.
Nel tentativo di amministrare, il Napoli si volge alla ricerca del raddoppio. Higuain si libera bene in area e resiste alle pressioni avversarie; il diagonale è però di poco fuori al di là del palo.
Il Verona cerca comunque di rialzare la testa, precisamente al 41esimo, minuto in cui approfittando di una leggerezza degli azzurri Toni riesce a servire tutto solo davanti a Rafael l’accorrente Romulo. Il signor Doveri, fischietto della partita, ferma tutto per off-side. Il portiere brasiliano del Napoli era comunque stato pronto e bravo a non cadere opponendosi alla conclusione ravvicinata del numero 2 scaligero.
Seconda frazione che si apre con i padroni di casa che ci provano con l’ariete di Pavullo, ma la risposta del portiere partenopeo è ancora una volta magistrale. Ciononostante, gli uomini di Mandorlini restano attenti ad ogni leggerezza avversaria, pronti ad approfittarne.
Gli ospiti continuano comunque a cercare il gol della tranquillità, che non si materializza clamorosamente al nono. Azione corale con palla in area sui piedi di Pandev che calcia al volo di prima intenzione. La conclusione, alta sulla traversa, suggerisce al macedone, incredulo, il gesto delle “mani nei capelli”, gesto inconsapevolmente imitato da tutti i tifosi partenopei, sia se presenti allo stadio sia se comodamente seduti sul divano.
Stessa reazione si ripete quando la paura del non concretizzare comincia ad affiorare gradatamente con le occasioni mancate di Dzemaili, Mertens e, ancora, Pandev.
Per ispirare freschezza a questo punto Benitez inserisce Insigne al posto dell’esausto ex Lazio e Inter. L’impatto con la partita del Magnifico è ammirevole dato che appena cinque minuti dopo segna il 2 a 0. L’azione – infinita – da cui scaturisce il gol parte da un corner procurato da Higuain; sugli sviluppi, Mertens serve Maggio che crossa in mezzo rasoterra per il movimento di Insigne che deposita semplice in rete.
Incassato il colpo del doppio svantaggio, il Verona perde smalto e cerca disperatamente l’offensiva lasciando praterie libere dietro in più occasioni. In una di queste riparte bene Callejon che vede e serve Insigne dalla parte opposta. Rafael è bravo a opporsi al tiro del talento di Frattamaggiore, ma non può niente sul tap-in vincente dell’accorrente Dzemaili che firma il tris.
Girandola di cambi in finale di partita: per il Napoli dentro Britos e Radosevic per Higuain e Inler (che ha suscitato spesso le ire di Benitez nel corso delle due frazioni), mentre Mandorlini richiama Iturbe inserendo a suo posto il controverso ex Donadel, autore della solita prestazione incolore “lodevole” solo di qualche spinta e trattenuta.
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