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Per il primo round della seconda semifinale di Coppa Italia, giocata all’Olimpico di Roma, il tecnico di casa Garcia non rinuncia ai suoi big, evidentemente freschi poiché non scesi in campo nella partita rimandata di domenica contro il Parma. Nel 4-3-3 comandato da De Sanctis tra i pali, centrocampo con De Rossi, Nainggolan e Strootman e, in avanti, tridente speculare con Gervinho e Ljajic ai lati e Totti punta centrale con competenze e gioco da falso nueve.
“Titolari” in campo anche per Benitez che abbandona ogni esperimento e propone un Napoli tirato a lucido. Jorginho a centrocampo fa coppia con Inler, mentre con Callejon e Hamsik ad agire dietro Higuain c’è Insigne.
Buon Napoli già in avvio, compatto nei ranghi e propositivo. Hamsik spadroneggia sulla trequarti, scambiandosi spesso di posizione con Insigne e creando situazioni pericolose. Proprio al quinto è lo slovacco che recupera una gran palla e serve il talento di Frattamaggiore sulla fascia di competenza. Il Magnifico prova a metterla dentro per Higuain, in buona posizione davanti a De Sanctis, ma è provvidenziale l’intervento di De Rossi in scivolata.
Nel momento migliore degli ospiti arriva, in contropiede, il gol della Roma. Gran palla di Totti per la profondità di Gervinho, di poco in fuorigioco. L’arbitro lascia giocare, l’attaccante ivoriano di Garcia brucia tutti in velocità e supera Reina con un pregevole colpo sotto, insaccando successivamente a porta sguarnita. Il gol evidentemente colpisce al cuore l’undici di Benitez, che comunque ritrova la testa e il cuore per rialzarsi nell’arrembante ricerca del pareggio.
Al 25esimo Goulham deve riprendere Reveillere, costretto ad abbandonare acciaccato il campo. E gli effetti si vedono tutti, con il Napoli che guadagna corsa e solidità sulla sinistra. Anche se le azioni più importanti vengono sempre dalla corsia opposta: al 29esimo, infatti, Higuain trova il guizzo e mette forte in mezzo, con l’accorrente Callejon in scivolatache per una frazione di secondo non riesce a deviare in porta per il sollievo di De Sanctis.
Il Napoli continua a spingere con convinzione ma è ancora la Roma ad andare a segno. È il 32esimo e la retroguardia partenopea concede a Strootman spazio vitale sulla trequarti. Il tiro dell’olandese ex Psv è devastante, forte e preciso nel sette. Reina si tuffa ma non può nulla.
Il contraccolpo per gli ospiti è evidente, tanto che a far paura è ancora un contropiede di Gervinho, vanificato solo dalla sua cocciutaggine che rimedia da sola alla pericolosa superiorità numerica che si era andata creando. Un minuto dopo, sulla ripartenza, è Maggio a trovare la conclusione approfittando di una indecisione di Torosidis, con De Sanctis che para tutto sommato tranquillo.
La mentalità con cui il Napoli ritorna in campo nella seconda frazione è nettamente diversa: evidentemente la sveglia di De Laurentiis e Benitez negli spogliatoi ridà carattere e voglia di fare.
Infatti neanche due minuti e gli azzurri riescono ad accorciare con Higuain. L’azione si sviluppa sulla sinistra con Insigne che serve il Pipita in posizione impossibile e tira. La palla finisce in rete, coadiuvata dall’intervento di De Sanctis ai limiti della papera.
La reazione della Roma è positiva anche se si attesta concretamente in un paio di tiri da fuori di Ljajic, battezzati fuori da Reina. Così Mertens, entrato al posto di un prodigo Hamsik, trova il gol del pareggio. 25esimo circa e triangolazione difficile tra il belga e Higuain con il folletto ex Psv che infila il portiere giallorosso con un bel tiro.
La partita continua di qui a essere giocata su buoni livelli; i ritmi, nonostante il pareggio che sembri non dispiacere a nessuno, sono intensi mentre le ripartenze e i cambi di fronte repentini.
Ciononostante il centrocampo a tre della Roma continua a creare seri problemi al duo Inler-Jorginho, con le ripercussioni che inevitabili cadono anche sulla difesa. Dentro quindi per Benitez Behrami, al rientro dall’infortunio, per Higauin. Un centrocampista per un attaccante per rispondere a Garcia che invece, nei cambi, aveva mantenuto intatto il suo scacchiere con Pjanic, Destro e Florenzi per Naingolaan, Ljajic e Totti.
Tattica che evidentemente paga dato che di lì a poco, all’88esimo, il Napoli subisce la beffa ancora targata Gervinho: l’azione è un contropiede fulmineo arricchito dalla triangolazione centrale tra Florenzi e Destro, con la palla che raggiunge i piedi del man of the match a cui non resta altro che battere, per la seconda volta, Reina, forse in lieve ritardo nell’uscita.
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