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Il big match del San Paolo tra Napoli e il Milan è definibile, senza esser chiamati eretici, uno spot per il calcio, per il nostro soprattutto che a volte soffre di un estremo tatticismo che ne pregiudica lo spettacolo. Le due squadre, sempre propositive, si sono affrontate a viso aperto, battendo colpo su colpo anche a costo di far saltare, in numerosi punti, gli schemi precostituiti.
Il tecnico di casa Rafa Benitez non ha rinunciato ai suoi uomini migliori. La vittoria pomeridiana della Fiorentina obbligava i suoi ai tre punti, per ricacciare i toscani, fattisi pericolosamente sotto. Nessun esperimento Henrique, che con la squadra praticamente ancora non ha lavorato seriamente, ma Fernandez al fianco di Albiol e davanti a Reina, desideroso di riscattarsi dalle ultime debacle personali. A destra Maggio e a sinistra il nuovo idolo di casa Ghoulam a completare la linea dei quattro difensori. Spazio a Inler e Jorginho in mediana, con Insigne, Hamsik e Mertens – al posto dello stanco Callejon – alle spalle di Higuain.
4-2-3-1 speculare per Clarence Seedorf, che invece si è affidato alla coppia transalpina di centrali (Mexes e Rami) con ai fianchi De Sciglio ed Emanuelson; Abate mandato a comporre la trequarti insieme a Taarabt e Robinho e in mediana Essien e De Jong. In avanti l’immancabile Balotelli.
Partita fin da subito nel vivo con il Napoli che pressa alto e imposta gioco, schiacciando il Milan nella metà campo di competenza. Dopo quaranta secondi palla recuperata e servita a Higuain che però non riesce a coordinarsi bene, poi ci prova anche Hamsik che però non trova lo specchio della porta.
Ma mentre gli azzurri attaccano senza sosta, il Milan va clamorosamente in vantaggio alla prima occasione. È l’ottavo minuto e Fernandez si avventura in un passaggio che dire azzardato forse è poco. Ne approfitta Taarabt che, indisturbato, si fa una cavalcata lunga mezzo campo e conclude da fuori a fil di palo con Reina che non può nulla. Decisamente troppo lo spazio concesso al neo acquisto rossonero, che infatti punisce e ringrazia.
La risposta immediata del Napoli è un sinistro di Hamsik; una gran botta, anche se facile da bloccare per Abbiati. Ciononostante il gol del pareggio non tarda ad arrivare: 11esimo e l’azione offensiva del Napoli è costretta a ripartire da Ghoulam sulla sinistra. Palla per Jorgihno che avrebbe spazio per tirare; l’ex Verona temporeggia e serve vicino Inler che invece non se lo fa dire due volte e lascia partire un bolide. Complice una deviazione di De Jong in spaccata, la palla si insacca sul secondo palo con Abbiati impietrito.
Passa qualche minuto ed è ancora il Napoli a far la partita, con gli ospiti che invece si limitano a sporadici quanto velleitari tiri da fuori. Al 15esimo l’ottimo Higuain sfonda sulla destra e, accentratosi, conclude di sinistro a giro con Abbiati ancora immobile e palla che esce di poco a lato. Al 21esimo è Mertens a fare “il fenomeno” saltando Emanuelson e Taarabt, mettendo poi in mezzo con Abbiati che anticipa Hamsik.
Appena un minuto dopo un lungo lancio da dietro mette in moto Mertens che parte come una scheggia e salta con un pallonetto Abbiati in uscita scomposto, che lo stende. Massa fischia il giallo per il portiere e la punizione per gli azzurri, sulla quale va lo stesso belga che, da posizione fotocopia del palo con l’Atalanta, chiama Abbiati alla parata coi pugni.
Il dominio degli uomini di Benitez è costante e sono numerose le azioni pericolose prodotte. Al 27esimo azione ottimamente manovrata dal Napoli con palla che finisce a Higuain che si gira bene in area e infila il pallone in rete. Sarebbe stato un gran gol se il Pipita non fosse partito da posizione di leggero off-side. Vantaggio che nuovamente sfuma al 36esimo sulla spettacolare conclusione al volo di Hamsik di poco alta sulla traversa (lancio chilometrico e preciso di Jorginho) e al 41esimo, quando una arrembante azione offensiva porta prima Maggio a colpire il palo e poi Insigne ad andare vicino al gol di testa dopo un imperioso stacco.
La seconda frazione si apre con Seedorf che cerca di dar la scossa ai suoi. Dentro Kakà per uno spento Robinho, con Emanuelson che passa sulla trequarti e Abate che ritorna a fare il terzino.
Nonostante l’atteggiamento più grintoso degli ospiti, è ancora il Napoli a far la partita. All’ottavo il tiro a giro di Insigne è solo il preludio all’11esimo gol di Higuain che arriva all’11esimo minuto. Le geometrie di un redivivo Inler ispirano il Pipita che, scaltro, approfitta del lancio dalle retrovie incornando in rete di testa.
Ancora Higuain e Mertens ci provano impegnando Abbiati, mentre una sassata di prima intenzione di Essien al 18esimo chiama Reina all’intervento. Per non rischiare lo spagnolo respinge coi pugni: parata non bella da vedere ma efficace. Al 22esimo Jorginho, successivamente ammonito (diffidato, salterà la prossima) per fallo su Kakà,cerca etrova in area con un gran lancio Higuain , che in spaccata non riesce in un’apparente facile deviazione.
Montolivo per Emanuelson al 25esimo apre per il Milan un buon momento. Un minuto dopo un guizzo di Taarabt impegna in corta respinta Reina, con Balotelli che di poco non arriva al tap-in. Poi un’uscita “a farfalle” del portiere inganna ancora il numero 45 rossonero, poi sostituito da Pazzini, che non riesce ad approfittare della porta sguarnita.
Al 33esimo entra anche Callejon per Insigne, uscito tra crampi e applausi, che quattro minuti dopo riceve da Hamsik e chiude il triangolo per Higuain che realizza semplice il gol del 3 a 1, quello che chiude la partita.
In finale di tempo in campo anche Behrami per Hamsik e Dzemaili per Inler, con il match che termina lesinando buone giocate ma nessun altro grande sussulto.
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