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Napoli-Swansea, la partita che non t’aspetti. I pronostici erano tutti per gli azzurri, che venivano da una striscia importante di vittorie tra campionato e Coppa Italia; al contrario dei gallesi, immersi in un periodo tutt’altro che roseo complice le tensioni e l’instabilità derivate dall’addio di Laudroup. Invece sono stati proprio questi ultimi a fare, con una prestazione maiuscola, la voce grossa, dominando per lunghi tratti la partita. Del resto, il 30,8% di possesso palla del Napoli – il più basso della stagione – è un dato inequivocabile della pochezza del gioco espresso. Subendo i colpi avversari, alla fine è quasi un miracolo che il match sia terminato a reti bianche. Un miracolo sicuramente opera di Rafael prima e Reina poi, che con un tempo a testa sono stati di certo i migliori in campo.
Formazione rivoluzionata per Benitez che ha operato parecchi cambi soprattutto in difesa. Rafael schierato dal primo minuto difende la porta dietro allo schermo della linea a quattro composta da Maggio, Britos, Henrique e Reveillere. A centrocampo Dzemaili con Inler, mentre in avanti a sostenere e ispirare Higuain c’è il trio composto da Callejon, Hamsik e Insigne.
Modulo speculare anche per Monk, che in difesa si affida all’ex Genoa Chico Flores mentre in avanti, non potendo disporre di Michu, dietro l’unica punta Bony schiera Dyer, Pablo Hernandez e Routeledge.
Il match comincia bene per gli azzurri che, producendo una buona mole di gioco, arrivano alla conclusione già al terzo minuto con Callejon. Il suo diagonale è di poco a lato. A ribadire il concetto ci pensa due minuti più tardi Hamsik che arriva al tiro dopo una progressione chiamando alla parata Vorm. La reazione dello Swansea è sostanziosa: Dyer approfitta dello spazio concesso e prova il tiro cercando il secondo palo e trovando un superlativo Rafael.
La partita è godibile in questi minuti, arricchita da repentini cambiamenti di fronte e una folta pioggia di occasioni. Come quella del 22esimo, minuto in cui una ripartenza dei padroni di casa conduce al filtrante per vie centrali buono per Bony, che a tu per tu con Rafael vede negarsi la gioia del vantaggio. A prescindere dal provvidenziale intervento della saracinesca brasiliana, che manda la palla in corner, errore da doppio segno con la matita rossa per la premiata ditta Reveillere-Britos che “bucano” clamorosamente la palla lasciando spazio di manovra al numero 10 avversario.
Col passare dei minuti, lo Swansea cresce a dismisura e il Napoli comincia a far fatica. Il pallino del gioco è tra i piedi dei giocatori in maglia bianca, mentre ai partenopei non resta che compattarsi per poi tentare il contropiede. Il più incisivo è così ancora Bony, autentica mina vagante; per fortuna dei partenopei, però, Rafael prende tutto, imponendosi come solido baluardo a difesa del fortino assaltato. Quest’ultimo però, in seguito a un intervento in uscita alta, cadendo si infortuna. Pur restando in campo fino a fine frazione, è lampante il dolore al ginocchio, avendo subito molto probabilmente una distorsione.
La seconda frazione comincia così con Reina tra i pali, anch’egli in verità non al meglio ma, alla fine della fiera, autore di una prestazione esaltante. I gallesi crescono e si impongono, il Napoli pian piano quasi sparisce, delegando forse troppo agli avversari, di cui è in balia. Ciononostante, è un peccato non aver sfruttato un paio di ripartenze importanti che avrebbero potuto regalare il gol-vittoria. Come il sussulto del terzo minuto, solo un’illusione. Hamsik serve bene Higuain che ha una ghiotta occasione, salvo poi sprecarla in malo modo calciando sul fondo.
Al 22esimo calcio di punizione per lo Swansea. Battuto con una palla veloce messa dentro, svetta sul secondo palo William che di testa gira in porta trovando la gran risposta coi pugni di Reina. Con Mertens per Insigne il Napoli ritrova un po’ di freschezza ma sono ancora gli avversari a batter cassa: un’ottima azione al 31esimo porta Bony a servire Shelvey, anch’egli entrato da poco, bravo poi ad allargare per Routledge. Il suo tiro a giro sul secondo palo è pregevole, così come il volo con cui Reina respinge in modo spettacolare.
Poi ancora Bony e Chico Flores ci provano sempre di testa, con il portiere spagnolo concentrato e attento a dir di no e a vanificare anche l’ultimo assalto nei quattro minuti concessi di extra-time.
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