Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
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Tutti i migliori, tra quelli a disposizione, in campo per Benitez. Continua l’esperimento piacevole di Henrique sulla fascia destra, con benefici non solo in solidità difensiva – Albiol e Fernandez dormono sonni più tranquilli – ma anche in proposizione offensiva, con Ghoulam più libero di correre e proporsi. Jorginho fa coppia con Inler a centrocampo mentre è Insigne ad agire sulla trequarti con Hamsik e Callejon dietro l’unica punta Higuain.
D’altro canto Conte, per sopperire all’assenza di Barzagli in difesa, opta per Caceres, con Osvaldo che sostituisce Tevez, squalificato, al fianco di Llorente. Lichtsteiner e Asamoah opposti sulle fasce, mentre a centrocampo solita triade composta da Pirlo, Vidal e Pogba.
Partita che entra subito nel vivo con un fantastico inizio dei padroni di casa, che sfiorano il gol prima con Higuain poi con Hamsik. Entrambi vedono però negarsi il vantaggio da un super Buffon, che si supera maestoso in ambedue le circostanze. È incredibile la spinta degli azzurri, sempre pericolosi, che schiacciano una Juventus in chiara difficoltà. Da registrare nei 25 minuti di assoluto dominio partenopeo anche un gol di Hamsik, annullato giustamente da Orsato per off-side. Il capitano slovacco del Napoli aveva risolto con una pronta zampata in rete una mischia in area bianconera.
La prima vera conclusione degli ospiti arriva solo al 26esimo, minuto in cui Osvaldo, marcato stretto da Albiol, crea spazio per la conclusione di Lichtsteiner che tira trovando un pronto Reina. Ma al 29esimo è ancora pericoloso il Napoli con Callejon che impegna Buffon sfruttando con una conclusione di forza un assist di Insigne.
Gli equilibri si spostano comunque definitivamente al 37esimo quando Callejon, servito da un lancio illuminante di Insigne, scatta sulla linea del fuorigioco bruciando un avversario e superando Buffon. La posizione di partenza dello spagnolo ex Real Madrid sembrerebbe comunque essere di un soffio oltre il limite: praticamente, come spesso succede, questione di centimetri!
Se a mettere la parola fine alla prima frazione ci pensa Osvaldo con una pregevole rovesciata seppur imprecisa, la seconda si apre ancora con il Napoli protagonista al 51esimo con Callejon lanciato bene che ha possibilità di andar solo. L’assistente ferma tutto segnalando un fuorigioco che non c’è, tra le proteste fini a se stesse del numero 7.
La partita è comunque ora combattuta, con rapidi capovolgimenti di fronte e le due squadre che si affrontano a viso aperto senza esclusione di colpi. Ciononostante, con l’ingresso di Isla prima e Marchisio dopo la compagine bianconera sembra arricchirsi di spunti, sfogandosi in particolar modo negli ultimi metri pericolosamente sulle fasce.
Al 58esimo è pregevole l’azione personale di Hamsik in serpentina stretta; Bonucci lo ferma fallosamente, rimediando fallo e ammonizione. Sul pallone Insigne che finta solo il calcio, lasciando spazio a Ghoulam che impegna Buffon, ancora chiamato agli straordinari alzando in angolo una palla altrimenti destinata a entrare sotto la traversa. Al 64esimo l’occasione da calcio piazzato l’ha invece lo specialista Pirlo. Il tiro libero però, concesso per fallo di Henrique, poi anch’esso ammonito, finisce abbondantemente fuori, complice anche la tanta, troppa, distanza dalla porta.
Al 70esimo Vucinic, appena entrato, si rende pericoloso con un tiro morbido a cercare il palo lungo alla sinistra di Reina che esce di poco a lato. Anche se di lì a poco è vincente la doppia mossa di Benitez che richiama in panchina Higuain e Hamsik – autoredi un’ottima partita – per Pandev e Mertens, i protagonisti del gol del 2 a 0, quello del ko. All’81esimo, infatti, è buona la ripartenza del Napoli con il macedone che può aprire dalla parte opposta per Mertens. Il belga non è perfetto nel controllare di petto, subendo così il ritorno di Marchisio, che però brucia sul tempo prima di lasciar partire un siluro diagonale che lascia di pietra un incolpevole Buffon.
Prima dei 6 minuti di recupero concessi dal direttore di gara e del tuffo in area di Vidal, prontamente ammonito, da registrare l’ingresso in campo di Dzemaili che regala la meritata standing ovation a Callejon.
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