Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
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Un gol fatto, uno regalato agli avversari, due rigori molto dubbi non fischiati, diverse occasioni non sfruttate a tu per tu. Questo il bilancio, impietoso, con cui la compagine partenopea ritornerà a casa dalla trasferta di Udine, conscia comunque di non aver offerto una prestazione sufficientemente convincente. Troppe poche idee in fase di palleggio e di impostazione, più che imprecisioni o leggerezze veri e propri black-out difensivi che alla fine, nel computo totale, fanno anche pensare che sarebbe potuta andar peggio. A tal proposito è particolare la prestazione offerta da Henrique, oggi non sulla fascia destra ma al centro con Fernandez, in netto calo rispetto ai suoi ultimi standard qualitativi. Lo stesso Reveillere, terzino destro, ha ben che demeritato con proprio il buon Federico chiamato spesso a doverci mettere un pezza.
Si ci aspettava un 3-5-2 e invece ecco che Guidolin tira fuori l’albero di Natale: 4-3-2-1 con Pereyra e Fernandes, forse delle mezzale ma sicuramente non dei trequartisti, alle spalle di Muriel, punta molto veloce, leggera, di movimento. Dall’altra parte formazione zeppa di seconde linee per Benitez che, dovendo rinunciare a Mertens per sanzioni disciplinari e Higuain per lieve infortunio – naturalmente oltre ai soliti noti – decide di lasciar in panca sia R.Albiol, nelle ultime apparizioni apparso non al meglio, sia Jorginho, sostituito da Behrami. Sulla trequarti quindi Insigne, Hamsik e Callejon supportano l’unico riferimento offensivo, Duvan Zapata.
Inizio timido delle due squadre che giocano e si studiano, coperte, senza sbilanciarsi. Per vedere la prima vera conclusione della partita bisogna aspettare il 12esimo con una punizione di Insigne battezzata da un attento Scuffet. Tutt’altre tempistiche riguardano gli interventi duri: passa appena un minuto e Pinzi stende con un intervento molto veemente un lanciatissimo Ghoulam. Solo giallo per lui, che più voltenel corso della partita rischierà di uscire anzitempo.
Intorno al 20esimo Domizzi in area si arrangia su Zapata: trattenuta netta dell’ex difensore partenopeo che trascina il colosso sudamericano a terra. Il direttore di gara non ci pensa due volte e, sosterrei con forse eccessiva sufficienza, lascia proseguire. Lo stesso metro di giudizio sarà poi visibile anche nel secondo tempo, in un episodio sempre a favore del Napoli: ancora il numero 11 bianconero si ripete su Pandev, entrato da poco, trascinandolo a terra con un tutto ok rifilato all’incredulo attaccante macedone.
Col passare dei minuti il Napoli prende comunque sempre più animo tanto che il gioco azzurro comincia a salire di intensità. Spinge e va in più occasioni vicino al gol con i vari Zapata, Callejon, Insigne, Hamsik. Ciò che manca è comunque il tocco d’estro decisivo, l’ultimo.
Nel mare magnum azzurro c’è anche occasione di mettersi in mostra per i giocatori di casa. Al 31esimo, in particolare, Gabriel Silva parte sulla destra premiando con un cross al bacio l’inserimento sul primo palo di Badu che di testa incorna a fil di palo. Ciononostante gli sforzi ospiti vengono presto premiati. Al 39esimo rimessa con le mani dalla fascia sinistra di competenza, Zapata spizza la palla in the box e la indirizza nei pressi di Callejon che si coordina bene e spiazza un incolpevole Scuffet.
Chiudono il primo tempo una bordata fuori portata di Hamsik e una buona occasione non sfruttata da Insigne dopo un bello scambio con Zapata.
Ben altra musica nella seconda frazione: i padroni di casa scendono in campo nettamente più cattivi e concentrati, surclassando fin dalle battute iniziali l’undici di Benitez, stanco nei piedi e poco lucido nella testa. Nonostante questo a far davvero paura, dopo un inizio da dimenticare, sono proprio quest’ultimi: prima Zapata a tu per tu cerca di strafare e si perde con la palla tra i piedi, poi Insigne da buona posizione si libera bene della difesa di Guidolin e di interno-piattone fa fuori Scuffet. La palla però non è evidentemente destinata in porta, tant’è che esce di un filo al lato del palo.
Alla regola più antica del calcio, “gol fallito gol subito”, bastano però due minuti per riportare al mondo il Napoli perso nei suoi fraseggi. Reina, nel tentativo di far ripartire l’azione da dietro, non si intende con Behrami che accorcia male e in ritardo per il recupero palla avversario. Quindi assist per Bruno Fernandes, a cui non resta che battere semplice Reina, e il pasticcio difensivo è bello che servito.
Nonostante l’evidente errore dei giocatori partenopei bisogna comunque riconoscere che il numero 32 dei friulani, al momento del passaggio, risulta al di là della linea di fuorigioco.
Poche idee di qui in poi per il Napoli, nonostante Benitez provi a porvi rimedio inserendo Pandev per Zapata e Jorgihno (prontamente ammonito per un fallo tattico a cui era stato costretto da una leggerezza, l’ennesima, di un compagno – era diffidato, salterà la prossima) per Behrami ma lo spartito resta lo stesso e gli ospiti subiscono spesso e volentieri con un’unica nota di sussulto al 35esimo con Insigne che, dopo una bella combinazione con Hamsik, tiro al volo con palla di poco alta sulla traversa.
Da registrare al 44esimo l’espulsione di Fernandez per doppia ammonizione in seguito a un contatto non particolarmente interessante, quasi ai limiti del fallo. Inspiegabile, per eventuali delucidazioni chiedere a Calvarese.
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