Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
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Una volta c'era Vargas che doveva essere piazzatto, con mezzo mondo che lo snobbava e un altro mezzo che lo voleva a tutti i costi. C'era il Valencia a cui è andato un anno dopo, c'era il Gremio che invece la spuntò su tutti. E c'era anche il San Paolo, sedotto e abbandonato dall'esterno che piaceva fin dai tempi dell'Universitad de Chile.
Già proprio il San Paolo che con Carlos Miguel Aidar, il presidente, arrivò da De Laurentiis con un'offerta sostanziosa: 10 milioni per il cartellino o scambio alla pari con Ganso, che i 30 milioni pagati al Santos li aveva delusi tutti - quindi non proprio 'sto super campione...
Inutile sottolineare come l'affare non si chiuse: ADL bocciò la proposta, non intenzionato a lasciar paritre a titolo definitivo e con forse troppo cuor leggero il pezzo da novanta di quel gennaio di due soli anni fa.
Inutile persino sottolineare come dalle parti del Cristo Redentore la notizia non fu accolta proprio benissimo, per una lunga serie di screzi rinfocolati qualche mese più tardi dalla mancata cessione di Uvini - uno che da quelle parti era ancora un'istituzione - dirottato poi al Santos, eterno rivale.
Ma il calcio è così, corna che si prendono, corna che si danno. E, per carità, sfottersi ci sta. Fa parte del gioco. Scadere però nello squallido, nei luoghi comuni, non fa ridere nè vincere nessuno ma è una sconfitta per tutti.
Perchè ogni grande Paese al mondo ha i suoi problemi: Napoli la camorra, il Brasile le favelas e tutto il grave degrado illegale che ne consegue. Ma non per questo Napoli è solo camorra e il Brasile è solo favelas. C'è tanto altro intorno, uomini coraggiosi che ogni singolo giorno lottano per vivere una vita normale e magari lo fanno più degli altri per scrollarsi di dosso proprio ignoranti preconcetti.
A questo si potrebbe infine aggiungere, per continuare la risposta a Aidar, che il Napoli di De Laurentiis si è sempre contraddistinto nell'impegno sociale e nella lotta all'illegalità, pagando spesso e volentieri con ritorsioni, danni al patrimonio, rapine su comanda etc. Si andrebbe però a finire su cose trite e ritrite, dette e ridette.
E allora concludiamo così: una volta, tanto tempo fa, chi parlava lo faceva con cognizione di causa e non a sproposito solo per avere un titolo più grande sul giornale. C'era ancora uno stile e un buon gusto. Oggi, evidentemente, da quelle parti di mondo, non più!
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