Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
Ultime notizie sul Napoli

Dopo la brutta e prematura eliminazione della nostra Nazionale ai Mondiali di calcio del Brasile il quadro è impietoso. E in questi giorni di riflessioni e di incertezza bisogna ripartire chiarendo quanto fatto per delineare il progetto che sarà in là da venire.
Sorvolando su Prandelli che, con le sue scelte più che discutibili, ha dimostrato l'inadeguatezza del suo disegno, non si può che principiare l'analisi partendo dalle dure parole di Buffon, capitano indiscusso, campione in campo ma, ahimè, spesso sproloquio fuori, davanti ai microfoni. Dietro il motto l'Italia ai vecchi, i giovani devono arare i campi si cela, infatti, una terribile e poco lucida sufficienza. Chi ha fallito realmente? Chi ha tradito? Andiamo con ordine.
Di certo non Buffon, con la battuta ironica - ma neanche tanto - di Cassano che gli ha rammentato la sua assenza nell'unica vittoria degli azzurri, che in quell'occasione - l'Inghilterra, ndr - tra i pali si schieravano con Sirigu. Come detto prima la sua professionalità in campo si è nuovamente dimostrata indiscutibile; fanno specie i numerosi salvataggi che hanno permesso ai compagni di uscire dal campo con un passivo di certo più contenuto. Analogo discorso non può essere però fatto per Chiellini che, a scanso di equivoci, nessuno in questa sede vuole contestare nel suo valore. Non sono però passate inosservate le sue indecisioni, la sua pressapochezza, l'inadeguatezza mentale oltre che fisica nell'affrontare le partite giocate. E se le attenuanti potevano essergli applicate quando Prandelli l'aveva schierato come terzino sinistro, ruolo a cui non è più abituato, nessuna scusante ha avuto quando ha invece agito in mezzo alla difesa con la linea a quattro o nel suo ruolo bianconero nella difesa a tre.
Barzagli invece ha dimostrato, nonostante la forma pur pessima, di mantenere standard più che sufficienti in un reparto che poteva contare comunque aiuti più che discutibili dalla panchina.
Mal comune degli altri senatori: Pirlo, in condizioni precarie, ha dato tutto quello che poteva venendo colpevolmente munto fino allo svenimento, tanto da apparire per lunghi tratti come una bieca copia di se stesso che camminava in mezzo al campo. E Marchisio, che pur di farlo giocare s'è adattato a tutti i ruoli non suoi vacillando, ad eccezione del gol realizzato, unico acuto degno di nota, su una linea di mediocrità e togliendo contestualmente il posto ad altri compagni che, via via, potevano essere più adatti tatticamente, tecnicamente, fisicamente.
Certo, con questo non si vuol dire che la disfatta del Mundialao è tutta da imputare ai senatori, anzi il contrario: chi crede che, nel calcio moderno, un unico interprete - o comunque pochi - possano decidere le sorti e spostare gli equilibri in un caso o nell'altro sbaglia di grosso. I "nuovi", soprattutto i giovani, non hanno fatto bene, anche in virtù di un non sempre largo impiego. Tolti Verratti e Darmian, uniche vere e proprie note positive, bisogna però riconoscere che Insigne è stato crocifisso per venti minuti appena di gioco in un momento ostile, Cerci similmente per appena quindici, Immobile per un tempo giocato senza rifornimenti e senza idee sfruttabili. E pensare che questi ultimi sono stati gli artefici principali dell'unica apparizione recente in cui l'Italia aveva brillato offensivamente e per gioco, pur riconoscendo la modestia dell'avversario, quella Fluminense che comunque tre gol ce li aveva fatti.
Nell'analisi, in ultimo ma non per importanza, il caso forse più spinoso: Mario Balotelli. Certo il ragazzo lo conosciamo tutti, sappiamo dei colpi che possiede nella sua proprietà di linguaggio calcistica così come delle criticità che ne mettono in discussione il valore. Ciononostante non si può forzare la mano e coprire le difficoltà di un'intera squadra dietro la sua faccia da schiaffi: qualche gol in più l'avrebbe potuto fare, uno o due al massimo, se avesse sfruttato a pieno tutte le occasioni che gli erano arrivate sotto i piedi. Ma quale attaccante la mette dentro nel cento per cento delle volte? Persino Ronaldo, pallone d'oro, è riuscito nella sua migliore partita col Portogallo a gonfiare una sola volta la rete su cinque palle gol più o meno nette che gli sono capitate a tiro.
E quale spirito rinunciatario ci sentiamo tutti davvero in grado di additargli, soprattuttto vedendo l'ultima partita, quella decisiva, con l'Uruguay, in cui i nostri hanno letteralmente abdicato in blocco ogni tipo di gioco quanto più prossimo al calcio?
Onestamente smettiamola! E' stata una sconfitta dolorosa che ora merita di veder crescere sulle macerie una nuova idea di compagine nazionale. Di chi sarà? Certamente non dei vecchi così come non dei giovani. Sarà di chi starà meglio, di chi avrà più benzina in corpo e più voglia di lottare. Con le nuove leve come Immobile, Insigne, De Sciglio, Berardi, Gabbiadini, Jorginho e chi per essi che dovranno dimostrare di saper essere il corpo della Nazionale presente e futura. E con i vecchi Buffon, Pirlo, De Rossi e compagnia cantando che dall'alto del loro essere indiscutibili campioni dovranno continuare a dimostrare di meritare il posto. Perché la riconoscenza c'è ed è eterna, ma in campo dovrà scendere sempre e solo chi sarà ancora in grado di vincere e dire la sua.
Altre notizie che potrebbero interessarti
-
-
Oggi 30 giugno 2022, dopo 9 ...
I veri talendi sono davvero rari soprattutto in questo periodo calcistico italiano non proprio fiorente di ...
Dall'arrivo dell'ex capitano azzurro, Lorenzo Insigne, la città di Toronto è letteralmente ...
Sencondo quanto riportato su alcune testate giornalistiche della rete, Koulibaly avrebbe rifiutato una ...
Nella trasmissione radiofonica su Radio Marte "Si gonfia la rete" (di Raffaele Auriemma) hanno parlato di ...
Il rinnovo dei portieri per il Napoli sta diventando un vero problema: l'alternanza ...
Secondo il corriere di Torino TuttoSport il presidente Aurelio De Laurentiis sarebbe pronto a blindare il suo ...
Il centrocampista tedesco del Napoli, Diego Demme, potrebbe lasciare la squadra azzurra durante il mercato estivo ...
L'affare è quasio concluso: Gerard Deulofeu è virtualmente un calciatore del Napoli. Il presidente ...