Le recenti vittorie in Campionato e Europa League hanno ridato forza e buon umore al gruppo azzurro, ancora provato dalla brutale eliminazione ai preliminari di Champions, dose di veleno rincarata dalle sconfitte clamorose contro Chievo e Udinese. E sicuramente più disteso è apparso il faccione di Mister Benitez, messo più e più volte in discussione negli ultimi tempi. Più disteso si, evidentemente non fino a tal punto da chiarire una volta per tutte la sua situazione contrattuale che, in questi giorni, complice la pausa per gli impegni delle nazionali, è ritornata prepotentemente alla ribalta.

Rafa e il Napoli, infatti, sono legati fino alla fine della stagione corrente. Cosa che lo rende di fatto un allenatore in scadenza. Una situazione di instabilità di non poco conto che, sembrerebbe, in estate abbia anche condizionato il mercato degli azzurri. Qualche tempo fa fu proprio l’allenatore spagnolo a chiarire che in breve tempo avrebbe rinnovato, atto che ancora ad oggi latita. Un argomento che potrebbe destabilizzare l’ambiente in vista dei prossimi impegni, senza contare le voci insistenti di un possibile divorzio che al di fuori dei cancelli di Castel Volturno cominciano ad aleggiare.

Benitez infatti, ma non solo. Perché in scadenza c’è andato tutto lo staff azzurro, eccezion fatta del ds Ricccardo Bigon (2016) che però, nell’ottica di un esodo generale, non rimarrebbe certo al suo posto – impossibile il ritorno di Marino, prende piede più che altro l’ipotesi Pantaleo Corvino – con le sirene della Fiorentina che si fanno suadenti e tentatrici. In un asse con la viola che potrebbe portare Vincenzo Montella (i Della Valle punterebbero su Di Francesco), primo candidato a timoniere del Napoli, sulla panchina azzurra nel prospettarsi di una vera e propria rivoluzione. Un effetto domino da anno 0, con nuovi giocatori che si avvicenderebbero ai vari Callejon (che già aveva le valigie pronte per Madrid quest’estate), Inler, Albiol, Higuain e via via tutta la schiera dei fedelissimi. E perché no, magari, Bernardeschi di cui l’areoplanino è innamorato, in un unico pacco che s’andrebbe ad aggiungere a Cerci e Darmian. Equilibri sottili che ora appaiono abbastanza lontani e ai limiti del fantamercato ma che, tra meno di sette mesi, diventerebbero cene, caffè, meeting e incontri notturni in hotel milanesi.

Ciononostante, nelle ultime ore, è rimbalzata la notizia che De Laurentiis, preoccupato, abbia pre-allertato anche Mihajlovic, allenatore non più ormai emergente che piace molto per idee tattiche e polso nel gestire la rosa. In tal senso abbiamo contattato Nicolò Vinci, redattore di SampNews24, per avere qualche chiarimento: «Può essere un'ipotesi suggestiva ma nulla più: alla Samp Mihajlovic è saldissimo e contento di restare, c'è entusiasmo da vendere e con l'arrivo di Ferrero la sua posizione si è rafforzata. Certo è che qualora la Samp chiudesse questo campionato in una buona posizione di classifica rivelandosi come in questo avvio la sorpresa della stagione sarà veramente difficile trattenerlo». Bisogna comunque ricordare che la concorrenza per Mihajlovic è spietata: ci sono sull’allenatore infatti, e da diverso tempo, sia l’Inter che la Lazio, due squadre molto care al tecnico serbo. «Per questo – ha continuato Vinci – in un ipotetico valzer di panchine avrebbero la precedenza sul Napoli per il rapporto che Mihajlovic ha con l'ambiente».