Doveva essere vittoria, la terza di fila in Europa League, vitale per chiudere il discorso qualificazione e godersi così, con più tranquillità, le tre partite di ritorno del girone, magari facendo un turn over più ampio risparmiando così energie per il Campionato. È stata invece sconfitta, di quelle cocenti, che bruciano e fanno male, di quelle che incrinano sempre di più il rapporto difficile coi tifosi. Sconfitta derivante da un prestazione a dir poco deludente di una squadra senza cazzimma, incapace di imporsi su un avversario pienamente alla portata, surclassato lungamente nella disamina delle statistiche della partita. 53% di possesso palla e 6 tiri in porta per gli azzurri, che complessivamente sono arrivati alla conclusione più del doppio delle volte degli avversari. 2-0 forse risultato troppo pesante anche se lo Young Boys ha meritato i tre punti non rubando nulla nell’economia generale di quanto espresso.

Il turn over di Benitez riporta Henrique in mezzo alla difesa con Albiol, Ghoulam agisce sulla sinistra formando un trio da premiata ditta per i gol degli avversari, come si vedrà. Poi Jorginho e Inler ritornano in mediana con De Guzman e Mertens esterni e Michu trequartista a ridosso di Zapata.

Il primo tempo si apre con un Napoli in difficoltà soprattutto negli ultimi venti metri. La costruzione del gioco procede più o meno come al solito, troppa disattenzione però penalizza la finalizzazione della manovra, che si interrompe per errori all’ultimo o al penultimo passaggio. Così a mettere paura sono i padroni di casa con Hourau che, muovendosi bene, gira di testa un cross pennellato dalla sinistra mandando la palla di un soffio al di là del palo. Rafael si limita a controllare. La risposta vera degli azzurri arriva al 16esimo con un pallonetto da distanza siderale di Mertens che batte il portiere ma termina di poco alto sulla traversa. Poi al 20esimo è De Guzman a chiamare Mvongo alla parata: diagonale preciso dell’ex Swansea, il portiere si distende allungando in angolo. Le occasioni di De Guzman e Mertens poi chiudono un finale di tempo di buona intensità.

La seconda frazione si apre però con la doccia gelata per gli uomini di Benitez. È il 51esimo e Steffen riesce a servire una buona palla in area a Hourau. Il numero 99 è bravo a stoppar bene e bucare poi con un colpo da biliardo la disattenta retroguardia azzurra, immobile nell’occasione. Palla all’angolino basso, Rafael poteva farci ben poco. La riscossa del Napoli prova a guidarla al 23esimo Hamsik, entrato da poco insieme a Callejon; lo slovacco viene atterrato in area, vibranti le proteste ma per l’arbitro è tutto ok. L’intervento di Vilotic è però deciso sul piede del capitano azzurro e sembrerebbe suggerire un netto rigore. Al 34esimo poi Callejon va in rete, giustamente annullata per fuorigioco, palese al momento del lancio. Entra anche Higuain ma la musica non cambia, anzi. Al 91esimo il Napoli incassa anche il raddoppio dello Young Boys, gol firmato da Bertone, centrocampista svizzero classe ’94 di chiara origine italiana. Albiol e Ghoulam non si capiscono e lui ne approfitta, scattando sul filo del fuorigioco ed eludendo la misera opposizione avversaria, prima di battere Rafael in uscita disperata con un pregevole tocco morbido.