Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
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Napoli-Roma non era, oggi, una partita come tutte le altre per il ricordo sempre vivo, ferita aperta, di Ciro Esposito, il cui omicidio nonostante le preghiere di pace e perdono non renderà mai più questo un semplice match tra due squadre tra le più rappresentative del nostro Campionato. È stata così vietata, per evitare incidenti, la trasferta agli ultrà romanisti. E fino a un certo momento s’è pensato che la testimonianza di Antonella Leardi avesse davvero smosso le coscienze di tutti. Poi uno striscione, pesante: dimenticare no, non è giusto, non si può. Ma evitare che ciò avvenga nuovamente è d’obbligo, per il calcio e per Ciro.
Ritornando alla partita, solito modulo per Benitez che risolve per il primo il ballottaggio sulla corsia di sinistra tra Ghoulam e Britos. Jorginho e non Inler dal primo minuto affianca David Lopez, sempre più protagonista, mentre dietro Higuain agisce il tridente Callejon, Hamsik e Insigne. Solo una sorpresa di formazione, invece, per Garcia, che non schiera in mediana De Rossi ma Keita. Per il resto in avanti tridente leggero Gervinho, Totti e Florenzi.
Inizio sprint del Napoli, oggi in maglia jeans, che monopolizza gioco e azioni costringendo la Roma, vestita invece con la maglia da trasferta anni ’80-90, a subire passivamente. Gli uomini di Garcia, infatti, tentano di chiudersi nell’estremo tentativo di difendersi dalle azioni incessanti dei padroni di casa, concedendo comunque minimi spazi per la manovra e i fraseggi di Hamsik&Co. Insigne è certamente il calciatore più in palla, che da autentico motore degli azzurri entra sempre decisivamente nelle azioni più pericolose. Come quella che, al secondo minuto, sblocca la partita: il tiro dalla distanza del Magnifico viene deviato e, senza che Hamsik riesca a toccarlo, spiove in area. Rapace è Higuain che, partito sul filo del fuorigioco, non lo vede ma lo sente, da attaccante di razza, e lo picchia con una sforbiciata tanto acrobatica quanto istintiva, il giusto per metterlo nel sacco oltre l’incolpevole De Sanctis.
Colpito al cuore, l’undici di Garcia continua ancora a subire, inerme, senza accennare reazione alcuna. È infatti Insigne a cercare il palo lungo con un tiro a giro dal limite dell’area, ma De Sanctis si tuffa e con un poderoso intervento si rifugia in angolo. Occasione rewind più tardi con il numero 24 che però, stavolta, non trova la porta. Intanto Callejon dal limite lascia partite una botta di mezz’esterno sulla quale il portiere resta fermo, spiazzato, ma viene salvato dall’incrocio dei pali. Gli ospiti cercano così di rientrare in partita solo alla mezz’ora con le accelerate sempre imprevedibili di Gervinho e un accenno di gioco che il Napoli concede così da aprire gli spazi. Ma al 40esimo i sussulti sono ancora partenopei con Koulibaly che lancia sulla sinistra Hamsik che invita Callejon al tap-in sottoporta in spaccata, che arriva con giusto un attimo di ritardo, quanto basta per non trovare la porta. Al 43esimo poi Insigne serve una gran palla a Higuain, che scatta eludendo nuovamente la difesa avversaria e salta di pregio De Sanctis, strepitoso nel recuperare parzialmente smanacciando. Il Pipita perde così la possibilità di appoggiare nella rete sguarnita e assiste dietro l’accorrente Hamsik. Il piattone dello slovacco si stampa però sulla traversa, seconda della sfida.
La Roma prova a riorganizzarsi nella ripresa palleggiando lungamente senza però andare oltre uno sterile possesso, complice numerosi errori in fase di impostazione. Una palla di Totti scodellata in mezzo per poco non trova in buona posizione Florenzi, stesso modo nell’azione successiva quella di Higuain per Hamsik. Al 52esimo fa sussultare il San Paolo, invece, una buona idea di Pjanic che si libera per il cross e serve Florenzi per il piattone, fuori. Che si ripete minuti dopo con un tiro sul primo palo su cui Rafael interviene coi pugni e devia in angolo. Poi Gervinho prende sempre più coraggio sulla destra, sua corsia di competenza, ma il lavoro fatto da Ghoulam e Koulibaly è strepitoso. Il francese, in particolare, svetta su tutti i palloni che passano in area e addirittura, al minuto 64, si esibisce in una poderosa cavalcata partendo come un treno dalla difesa e, dopo aver anticipato un difensore avversario nella metà campo giallorossa, arriva fino in fondo servendo centralmente Callejon. Lo spagnolo supera così De Sanctis con un tocco morbido, forse troppo però dato che Nainggolan riesce a salvare sulla linea in scivolata.
Garcia prova a giocarsi così il tutto per tutto inserendo Iturbe e Destro per Totti e Florenzi, mentre Benitez si cautela spostando Jorginho leggermente più in avanti con Gargano che prende il posto di Hamsik. Il Mota entra in campo con la maschera protettiva in carbonio alla Zorro non lesinando tanta quantità, sia in corsa che nel contrasto. Al 72esimo ancora spavento in area giallorossa: da un’invenzione di Insigne, che poi esce tra l’ovazione del pubblico sostituito da Mertens, nasce un retropassaggio pericoloso di Manolas che sorprende il proprio portiere e per poco non s’infila a fil di palo. Pochi minuti dopo esce anche David Lopez per Inler.
Coi suoi che non riescono a trovare la via del gol Garcia si gioca anche la carta Ljaljc (per Torosidis) ma a spuntarla è ancora il Napoli: all’85esimo Inler sradica la palla dai piedi di Nainggolan, che combatteva proprio con Gargano, e serve Higuain defilato sulla sinistra. L’ex Madrid intuisce il movimento a tagliare di Callejon, dalla parte opposta, e lo serve mettendolo solo davanti alla porta. Il tocco del numero 7 è vincente e nulla possono sia Manolas in scivolata disperata sia De Sanctis stesso in uscita. 2-0 e partita, di fatto, finita!
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