Siamo ai titoli di coda per questo nuovo affare per il Napoli: Leo Ostigard. Il difensore ...
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Vincere a Milano avrebbe significato fare un importante balzo in avanti in classifica, riprendendosi il terzo posto e mangiando punti alla Juve, fermata nel lunch-match sul pareggio dalla Sampdoria. Invece il verdetto che viene fuori da San Siro dopo i novanta minuti è impietoso: una squadra che in Campionato sembra non sappia più vincere, che spreca l’impossibile seppur nella miseria che crea e che, soprattutto, ha poco carattere e aggressività, quella fame, quella voglia di lanciare il cuore oltre l’ostacolo che poi rende possibile il realizzarsi di obiettivi, di arrivare sul tetto del mondo prima di tutti. La cazzimma di cui lo stesso Benitez parlava qualche tempo fa, grande assente. A De Laurentiis, furioso in tribuna, non resta che sperare ritorni presto.
Con Maggio indisponibile, Benitez lancia sull’out destro Mesto, puntuale e costante nelle discese, peccato però che non azzecchi un cross. Al centro della difesa ritorna, con Albiol, Koulibaly, autore forse della sua peggior prestazione. Così come Mertens e Callejon sulla trequarti, inguardabili, da matita rossa. In avanti c’è Higuain che si sbraccia e sbraita ma conclude poco e male i suggerimenti che gli capitano a tiro mentre Hamsik parte dalla panchina per scelta tecnica in virtù di De Guzman trequartista centrale.
In avvio decisamente meglio il Milan, molto aggressivo, che al sesto trova già la rete del vantaggio. Bonaventura lancia Menez nello spazio stretto, con il francese che salta agilmente Koulibaly in velocità infilandosi nelle maglie azzurre fino ad arrivar solo davanti a Rafael, che batte con un diagonale preciso sul secondo palo. Il pubblico rossonero esplode, Benitez capisce che non sarà una partita semplice guardando il suo Napoli che tarda a reagire, rischiando ancora di subire in più occasioni.
Higuain prova così a far la voce grossa al 20esimo risolvendo con il pallone in rete una mischia successiva a un calcio d’angolo. Il direttore di gara, però annulla il pareggio, giustamente, per carica ai danni di Diego Lopez. Koulibaly, infatti, arriva dalle retrovie prepotentemente, troppo, travolgendo l’ex alter ego di Casillas al Real Madrid. In un trend di crescendo che porta gli azzurri, appena due minuti dopo, a uno ghiottissima occasione, la migliore di tutta la prima frazione: è pregevole l’invenzione di De Guzman che va via sulla sinistra mettendo poi al centro un pallone buono per David Lopez che calcia al volo forte ma centrale trovando i pugni del portiere avversario, ancora impegnato poi sulla ribattuta da Callejon. Che prova a rifarsi al 24esimo quando Mertens, nell’unica giocata buona di tutta la sua partita, gli offre un gran pallone che, ignorando Higuain nel cuore dell’area, spreca tra le braccia di Diego Lopez.
Il Milan c’è e squilla al 34esimo quando Poli risolve un’azione confusa dei compagni in area partenopea. Il centrocampista ex Inter e Samp cerca il palo lungo ma non trova la porta. Anche se, in finale di tempo, è ancora il Napoli a farsi pericoloso: Higuain sfonda sulla destra, palla rasoterra tesa al centro a cercare De Guzman solo per il tap-in. L’anticipo di Mexes in scivolata è magistrale, anche se rischia l’autogol.
Molto meglio il Napoli di avvio del secondo tempo, che affonda con convinzione in modo continuo, producendo gioco e azioni potenziali. Ma la doccia fredda arriva al 53esimo con il raddoppio dei padroni di casa: Armero sfonda sulla sinistra e crossa sul primo palo dove Bonaventura, lasciato colpevolmente solo da Koulibaly, stacca indisturbato bucando Rafael. Benitez in panchina è una furia, Higuain e compagni non riescono a reagire come di dovere, subendo nei minuti successivi le iniziative pericolose di Poli e Montolivo. Prima del 63esimo, quando Menez prova a replicare pari pari il gol precedente bevendosi la difesa e arrivando solo al tiro davanti Rafael. Paganini non si ripeteva mai, evidentemente neanche il francese che grazia gli azzurri sparando alle stelle.
Al 72esimo, stanco, Benitez richiama in panchina Mertens per Zapata, che si rende subito pericoloso. Hamsik per Jorginho e Gargano per De Guzman gli altri cambi. Ma la reazione è misera nei fatti. Comincia così il dominio azzurro, un dominio sterile che produce solo qualche occasione ma nessun gol, anche per gli spazi chiusi di un Milan tutto chiuso indietro. Al 78esimo Zapata lavora di sponda per Higuain che, in equilibrio precario, prova il sinistro al volo, fuori. Poi all’81esimo, sugli sviluppi di un corner, Albiol prova la battuta da fuori area deviata da Zapata. Diego Lopez perde l’attimo ma il pallone termina ugualmente in out. Prima della bomba di frustrazione di Higuain al minuto 87: riceve spalle alla porta, buono il controllo e la sassata al volo che chiama ancora Diego Lopez agli straordinari coi pugni. Prima dell’ennesimo erroraccio di Koulibaly al 91esimo che per poco non produce il terzo gol rossonero e della zuccata al 94esimo di Zapata, blocca dal portiere ormai a partita finita.
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